Per Friedrich Nietzsche, la concezione di bellezza è strettamente legata alla sua filosofia della vita, alla volontà di potenza e al concetto di Dioniso. La bellezza, nel suo pensiero, non è un'idea astratta o un'ideale ideale, bensì un'espressione della vitalità e della forza vitale dell'individuo e della natura. Nietzsche vede la bellezza come un'energia che nasce dall'incontro tra la forma e il caos, tra l'ordine e il disordine, rappresentando così la capacità della vita di autorealizzarsi e di affermarsi.
Nel suo pensiero, la bellezza si distingue dalla mera apparenza estetica: essa è un simbolo della lotta tra le forze vitali e rappresenta la capacità di creare e di dare senso al mondo, anche di fronte alla sofferenza e alla tragicità dell'esistenza. La bellezza è quindi un'esperienza intensa e autentica, che coinvolge l'intera persona e la sua volontà di affermare la vita, anche nelle sue contraddizioni.
Inoltre, Nietzsche critica l'ideale classico di bellezza come perfezione e armonia statiche, proponendo invece una visione dinamica e in continua evoluzione, dove la bellezza è associata alla forza, al coraggio e alla capacità di superare le proprie limitazioni.