Il concetto ontologico di malattia riguarda la natura fondamentale e l'essenza stessa della condizione di malattia come fenomeno esistenziale e ontologico dell'essere umano. Essa non è semplicemente un insieme di sintomi o un'anomalia biologica, bensì un'esperienza che coinvolge l'esistenza, la percezione di sé e il rapporto dell'individuo con il suo corpo e il mondo circostante.
Nella prospettiva ontologica, la malattia viene vista come un aspetto intrinseco dell'esistenza umana, che può manifestarsi come una condizione di vulnerabilità, di alterazione dell'equilibrio tra corpo e mente, o come un'esperienza di crisi esistenziale. Essa mette in discussione l'idea di un'alterazione che può essere semplicemente eliminata o curata, riconoscendo invece che la malattia è parte integrante della condizione umana, influenzando il senso di identità e di significato della vita.
Dal punto di vista ontologico, la malattia può essere interpretata come una modalità di esistenza che rivela aspetti nascosti dell'essere, obbligando l'individuo a confrontarsi con la propria vulnerabilità e mortalità. Questa prospettiva invita a considerare la malattia non solo come un problema biologico da risolvere, ma come un'esperienza che può portare a una maggiore consapevolezza di sé e a una riflessione sull'essenza dell'esistenza umana.